DECRETO AIUTI

Innalzato il credito d’imposta per la Formazione 4.0 e gli investimenti in Beni immateriali 4.0

 

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A mezzo del Decreto-Legge recante “misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi Ucraina” (più brevemente Decreto Aiuti), approvato il 2 maggio 2022 dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale come Decreto-Legge 17 maggio 2022, n. 50, sono revisionate due agevolazioni previste dal piano Transizione 4.0, ovvero il credito di imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 (c.d. “allegato B”) e il credito d’imposta per attività di formazione 4.0.

L’aliquota relativa agli investimenti in beni immateriali 4.0 si innalza dal 20% al 50%; tale disposizione si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Per quanto concerne l’attività di formazione 4.0, Il Decreto aiuti stabilisce che le prime due aliquote, quelle per le piccole e le medie imprese, possono salire rispettivamente al 70% e al 50% laddove “le attività formative siano erogate dai soggetti individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto e che i risultati relativi all’acquisizione o al consolidamento delle suddette competenze siano certificati secondo le modalità stabilite con il medesimo decreto, il quale assicura altresì l’invarianza di spesa riaspetto agli stanziamenti vigenti”.

Pertanto, in subordine alla condizione di cui sopra, le aliquote sono stabilite al:

  • 70% per le piccole imprese con limite massimo annuale di 300.000 euro;
  • 50% per le medie imprese con limite massimo annuale di 250.000 euro;
  • 30% per le grandi imprese con limite massimo annuale di 250.000 euro.

Qualora tale condizione non sia rispettata, ovvero la formazione sia svolta senza il coinvolgimento dei soggetti “qualificati” che saranno determinati con apposito Decreto MISE, le aliquote sono stabilite al:

  • 40% per le piccole imprese con limite massimo annuale di 300.000 euro;
  • 35% per le medie imprese con limite massimo annuale di 250.000 euro;
  • 30% per le grandi imprese con limite massimo annuale di 250.000 euro.

Giova infine ricordare che gli emendamenti sono stati approvati grazie ai fondi messi a disposizione dal PNRR, che si conferma essere un efficace volano per il rilancio del tessuto economico del Paese.